Quando si parla di Legge di Stabilità ci si riferisce al bilancio di previsione dell Stato per l’anno finanziario 2017 e al bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019, quello che fino a qualche anno fa chiamavamo Legge Finanziaria.
Ogni anno, il governo effettua una previsione sull’andamento delle finanze dello Stato, per l’anno che sta per iniziare, e per il triennio, in modo da avere un quadro quanto più ampio possibile sullo stato di salute del nostro Paese, e su quello che sarà possibile realizzare.
Da qualche anno la Legge di Stabilità contiene dei bonus per l’edilizia, nello specifico per la riqualificazione degli immobili esistenti, con l’obiettivo di incentivare i cittadini italiani che hanno una casa di proprietà a ristrutturarla, per renderla più efficiente dal punto di vista strutturale ed energetico.
Sembra che anche per l’anno 2017 siano state confermate oltre che le detrazioni per ristrutturazioni edilizie (50%) anche quelle per il risparmio energetico (65%). La novità sta nella promessa di cinque anni con l’ecobonus ed il sisma bonus per i condomini in versione extra large. In attesa di vedere i provvedimenti nella Gazzetta Ufficiale, facciamo un piccolo riassunto di quelle che sono le modifiche più rilevanti.
Di fatto, chi ha avviato o intende avviare lavori di ristrutturazione o efficientamento energetico, ha oggi la ragionevole aspettativa di poter contare su altri 12 mesi con le agevolazioni alle stesse condizioni previste fino alla fine di quest’anno. Quindi spesa massima agevolata di 96 mila euro per il 50% e bonus differenziati in base al tipo di investimenti per il 65%.
Per avere un’idea degli interessati, basti pensare che – secondo lo studio presentato dal Cresme alla Camera nelle scorse settimane – quest’anno le pratiche per le ristrutturazioni saranno quasi 1,4 milioni, cui si aggiungeranno altre 365 mila pratiche per il 65%.
La vera novità delle misure in arrivo, comunque, è il rafforzamento delle detrazioni condominiali, con l’obiettivo di tenerle ferme fino al 31 dicembre 2021. Un orizzonte quinquennale che i bonus edilizi non hanno mai avuto dalla fine degli anni 90 ad oggi.
D’altra parte, se c’è un settore in cui le detrazioni finora hanno zoppicato è proprio quello degli interventi su parti comuni condominiali. L’esperienza insegna che per bloccare i lavori spesso bastano pochi proprietari contrari. Da questo punto di vista, cinque anni sono senz’altro un termine sufficiente a programmare gli interventi nel modo migliore.
A decidere il successo o il fallimento dei bonus potenziati, però sarà la capacità delle nuove disposizioni di superare il blocco rappresentato da chi non può o non vuole investire denaro nei lavori condominiali.
Si è parlato molto della possibilità di cedere la detrazione ad altri soggetti, così da “monetizzare” subito una parte della spesa. Questa possibilità esiste per gli incapienti, già dall’inizio dell’anno, con il 65% cedibile ai fornitori, ma per come è stata delineata non funziona. Bisognerà vedere se nel contesto della legge di bilancio ci sarà un meccanismo più efficace.
L’aumento delle percentuali di detrazione potrebbe avere un effetto positivo anche mantenendo il tempo di recupero a dieci anni, come confermato nel documento governativo. Ma tutto dipenderà dai requisiti cui sarà legata la versione extra large dei bonus.